Tossici di S. Spirito
tossici di S. Pierino
tossici di Piazza Tasso
tossici della mattina ai miei portoni
tossici chic
tossici poveri
tossici della stazione
tossici del 35
dove state andando?
A una kampina in un parcheggio-radura
senza un titolo
per il vostro viaggio
verso un cambio di biancheria
un diritto a una doccia
ogni tre giorni
cosa tenete in mano
mentre state impalati
piantati in mezzo a una piazza-radura
poggiati ad un muro scrutando i viavai?
Tossici sparsi
a incutere paura
come piccioni
a propagare epidemie
rubare con gli occhi
giudicare con occhi che ridono
i vostri capelli diversi
i vostri cani diversi si riconoscono?
Con quali arrembaggi avete ammassato
i tesori
delle vostre tasche
delle vostre scatole?
Tossici pellerossa
tossici pescatori
tossici con le energie esaurite
rimasti con un solo pensiero
tossici senza coralli
e con le verruche alla gola
quando siete partiti?
Dove avete iniziato?
Tossici autodidatti, in apprendistato
chi sogna tanto, i sadhu, altra droga,
chi sogna di ormeggiare e di tornare
a una finestra di spifferi
a una mansarda traballante
le impronte di labbra sui bicchieri.
Avrete caldo, freddo, fede,
denti sani quanto basta
a stappare bottiglie
mignoli da mandolinista
frecce intinte di veleno
noncuranti sulle vostre braccia
la vostra faccia da svaligiatori
imminenti di supermercati
tossici che salgono e schivano controllori
tossici che pisciano
tossici che cercano altri tossici
camminando per vie larghe come il cielo,
certo, verrebbe facile supporre
una casa per tutti
da cui poter uscire e ritornare