
Di Chiara De Lucia
Oggi i credenti di tutte le diverse religioni dedicheranno una giornata di preghiera e digiuno a Dio per fermare la pandemia. Ognuno si rivolgerà al Creatore, comunque lo chiami.
Il Papa ha “prevenuto” le critiche di chi etichettera’ questo gesto universale come “relativismo religioso”.
Il Padre è di tutti, non di alcuni.
Ogni cuore che cerca Luce nasce e cresce nella propria vita, fatta di contesti.
Questo Amore è puro ed infinito.
In ogni tempo, luogo o condizione tende comunque al Bene.
Fede, preghiera e testimonianza sempre uniscono, mai separano.
La “discriminazione”, il “privilegio”, la “superiorità”, le “crociate” esistono solo all’interno di una violenta volontà di schiavizzare che trova nel “proselitismo” l’unica strada per tutelare e rafforzare “gli eletti”.
Quando anche la migliore delle cose è particolare, legata a un nome ed un cognome specifico, ad una determinata situazione e non vale in generale, è sempre strumento o frutto di qualcosa di altro, di un egoismo, di un interesse, di un’esigenza.
Il termine Pandemia dovrebbe essere universale. Significa “di tutto il popolo”.
Invece proprio la pandemia è relativa. Pandemia sanitaria, economica, della fame e della guerra sono termini errati perché sono sempre di molti…Non di tutti.
I pochi sanno a chi rivolgersi, come proteggersi,
come immunizzarsi. Ancor peggio sanno cosa e chi sacrificare per “man-tenere” la propria condizione intatta e, soprattutto nei momenti di disastro, per potenziarla e arricchirla
La tragedia riguarda molti, non tutti.
Gli anonimi, i fragili, gli invisibili, le solitudini quelli per cui non vale la pena esporsi e lottare.
Quelli che hanno già perso o che se perdessero non farebbero notizia.
A loro, oggi più di ieri e meno di domani, andrà il calore della mia speranza, della mia preghiera, della mia testimonianza.
Credo fermamente che qualcosa stia già cambiando e che il mondo nuovo ci sarà.
Avere Fiducia, affidarsi alla Provvidenza, credere oltre ogni evidenza rende il cuore libero e coraggioso. L’IO, invece, lo rende sempre e solo schiavo della propria Ombra che resta tale perché non è tutto oro quel che luccica
Oltre la cronaca o la contingenza,
la Luce vince sempre sul Buio.