In Consiglio Regionale è stata approvata la Legge Monni sulla sostenibilità e l’economia circolare: esempio di buona politica e ottima notizia da vari punti di vista.
Anzitutto è apprezzabile il metodo di sintesi e reale condivisione. C’è infatti stata la partecipazione attiva di tutte quelle forze in campo che, di fronte a una buona idea, hanno individuato come priorità l’attenzione al territorio e alle persone che lo vivono: autentica chiave di volta di un agire politico sensato.
Il voto favorevole di Art.1-MDP e di Sì-Toscana a Sinistra è stato un’ulteriore affermazione della necessità di un orizzonte comune, estraneo alla logica delle appartenenze. È fondamentale ribadire che la confusione a livello nazionale non deve investire le realtà locali. Non deve interferire.
È stata proprio la ribalta nazionale che non ha più permesso una gestione sana – anzi, non ha proprio più permesso gestione alcuna – perché ha scatenato in tutti e tra tutti battaglie che poco avevano a che fare con il “governo più prossimo”; quando al contrario l’unico perimetro d’azione autenticamente positivo è quello in cui puoi scegliere e apportare il tuo contributo, sporcarti le mani con i fatti concreti.
Personalmente non ho supportato Monia Monni alle scorse regionali perché non ho avuto “conoscenza” della sua persona e della sua storia ma solo della sua “appartenenza”.
Mi sono poi dovuta ricredere e lavorandoci insieme ho trovato una donna disponibile, seria, affidabile, in gamba, libera, schietta, che si dà un gran da fare e soprattutto capisce la delicatezza della missione pubblica. Una donna che sa esprimere la propria opinione con coraggio e prospettiva, un ottimo esempio di lealtà non di fedeltà. Di governo e decisione, non di superficialità e attese.
Se il Partito Democratico – che Monia Monni rappresenta – e più in generale le forze di centro sinistra avessero il coraggio di assumersi le proprie responsabilità in relazione ai fallimenti della gestione di questi ultimi anni, allora potrebbero e dovrebbero far fare un passo indietro all’attuale classe dirigente e rispondere all’appello delle 400 donne del Partito Democratico. Per queste ultime la porta è spalancata e senza scadenza.
Concludo ringraziando per questo virtuoso esempio di politica e invitando tutti a far fatica!
Se si lavora sul serio il bene è per forza comune, anche e soprattutto questa è L’Aria che mancava.
Chiara De Lucia