Dostoevskij non ha mai conosciuto – né tantomeno letto – Nietzsche. Viceversa il tedesco ha letto il russo e la lettura de qua fu per la sua sensibilità iperirritabile folgorante, tale da irradiare e innervare la seconda parte sua vita (prima lo erano state le frequentazioni assidue dei testi di Schopenhauer, Wagner, Rèe – tutti poi decostruiti e seppelliti) – scrive di lui nei frammenti postumi (memorandum: per Nietzsche nulla è più importante dell’essere uno psicologo, nel senso peculiare da lui inteso e il divino è spiccatamente fenomeno psicologico): «Io conosco un solo grande psicologo» – altrove dirà addirittura: «uno psicologo a me superiore e superiore a Stendhal» – «ovvero Fedor Dostoevskij». [Read more…] about Dostoevskij, Nietzsche e Dio