
Ce lo eravamo augurati, per chiarezza e coerenza, prima della Leopolda in quanto in questi anni le scelte dell’Amministrazione e della classe dirigente intera sono state condizionate, e se non anche dettate, da questa appartenenza.
Tre consiglieri escono: Capano, Morandi e Pacinotti-
Certamente hanno più coraggio ed ambizione, dote necessaria per far politica oggi, di altri che sono restati nel Partito Democratico, pur essendo renziani nell’animo e lontanissimi da Zingaretti.
Questione di ruoli, possibilità e candidature.
Vedi Merlotti , attualmente Segretario e Capogruppo in Consiglio, che si candiderà in Regione se c’è Giani, (si vocifera che altrimenti verrà proposto come prossimo Sindaco e comunque a breve sarà sostituito nel ruolo di Segretario del PD. Ad oggi il più quotato è il giovane Tommaso Francioli, non solo per la sua carriera nei Giovani Democratici ma anche in funzione antipacinottiana, visto che l’altro giovane rampante su cui il Partito aveva scommesso è appena fuoriuscito) o Anichini già in seconda mutazione (da Bersani a Renzi e ora per Zingaretti) o Monni (da Sei più a Zingaretti, passando per Minniti e Radio Londra, cambiando volta volta il proprio “suffisso”) fino a Porfido, figlio o fratello come preferite (sia il padre che la sorella hanno ricoperto ruoli importanti nell’Amministrazione), tesoriere del PD e fresco di nomina di Presidente dell’ambita Seconda Commissione Consiliare.
Riguardo quest’ultimo, in particolare, lo stupore della permanenza nel PD è forte anche perché sono circolati , per suo errore, degli “stati whatsapp“con degli screenshot in cui chiara è la distanza con la classe dirigente che ha contribuito a fare eleggere.
Il Senatore ha perso gli Alfieri storici e ne ha conquistati di nuovi.
Nuovi solo all’apparenza perché i legami tra i tre fuoriusciti e il Senatore sono molti e stretti. Infatti oltre al percorso politico dei tre consiglieri che da sempre sono “stati con Matteo” anche le persone a loro vicine si sono sempre prodigate per il trionfo del renzismo.
Il compagno della consigliera Capano, Marchi ex Capogruppo del PD, così come il marito della consigliera Morandi hanno “sostenuto/lavorato” per il Senatore da quando ha iniziato la sua “rottamazione” e per Pacinotti basti pensare alla candidatura del più famoso fratello maggiore Mario Pacinotti alle tormentate e ormai famose primarie del 2014.
Nessuno può accusarli di tradimento anche essendo stati eletti sotto un altro simbolo meno di sei mesi fa perché il PD a Scandicci, almeno dal 2014 è stato “solo” renziano fino al post referendum (si segue il carro del vincitore più che la propria identità).
Infatti a tutti sono noti anche i rapporti del Sindaco e del suo entourage con Maria Elena Boschi (con presenza di Savelli a sigillo), con Luca Lotti (probabilmente chi è rimasto nel PD ha fatto i suoi stessi ragionamenti) e Carlo Russo (presente nelle diverse campagne elettorali, primarie in primis, che si sono susseguite negli ultimi cinque anni)
Quindi nessuno può né stupirsi né biasimarli.
Attendiamo comunque con molta curiosità le risposte di “chi è restato” anche perché
tre fuoriusciti, due donne e un uomo, sono un dejavu.
Bambi, Babazzi e De Lucia sono stati attaccati duramente quando nell’agosto del 2017 insieme ad altri iscritti hanno preso le distanze dai comportamenti e dalle scelte della classe dirigente del Partito Democratico, a Scandicci come nel Paese intero.
Per quanto i percorsi degli ex fuoriusciti siano poi stati diversi, la scelta del distacco all’epoca era legata esclusivamente ad un senso politico, non un approdo ad un nuovo offerente.
Il Partito è stato molto duro, neanche una telefonata ricevuta, e per certi versi anche “vendicativo”, non solo e non tanto nei confronti della De Lucia e della Bambi, passate e “spostate” all’opposizione e quindi diventate le prime nemiche, ma soprattutto nei confronti di Babazzi che pur essendo rimasto in maggioranza e pur avendo ricoperto con impegno e dedizione ogni ruolo che gli è stato affidato, è stato “punito dell’antico strappo” con la mancata promozione in Giunta a favore della “sconosciuta” Palomba.
Siamo convinti che i “fuoriusciti bis” avranno un trattamento diverso.
Se si differenzieranno su piccole cose (tipo una probabile mozione contro “la scandalosa retribuzione a tempo pieno della Presidente del Consiglio Lazzeri” di cui hanno parlato e sparlato oltre che scritto alcuni personaggi a loro vicini) tutto cambierà affinché nulla cambi. A tal proposito appare indicativa la mozione promossa da Pacinotti e approvata all’unanimità nell’ultimo Consiglio Comunale, mozione che è arrivata “a puntino” per poter far intervistare il vicesindaco prima e trionfare il Sindaco Fallani oggi.
All’apparenza un bell’assist concordato, come spesso è accaduto in passato
Se si permetteranno, invece, più coraggio è plausibile.che scopriranno il significato della “riserva indiana“, anche se con qualche premura in più dato il “cappello” e l’importanza strategica sul territorio delle persone a loro vicine e/o riconducibili-
Molto si capirà già nella nuova redistribuzione delle Commissioni Consiliari.
Certo è che da qui a maggio prossimo il quadro politico riserverà tante altre sorprese.