• Skip to primary navigation
  • Skip to content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer
  • Politica
    • Riflessioni
  • Urbanità tentacolare
    • Narrazioni e versi
      • Racconti
      • Poesie
  • Petizioni
  • La SoSpesa
  • Emergenza Covid 19 – Servizi a Scandicci

Intervista a Vincenzo Zappia

Parlando con gli abitanti di Scandicci

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre 2018 by Redazione

Interviste ai cittadini di Scandicci

Chi è Vincenzo Zappia e quale è la sua storia?

Vincenzo Zappia: Sono arrivato a Scandicci per la prima volta nel 1972 a seguito della conoscenza di mia moglie nata a Scandicci. Eravamo ambedue studenti presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ho insegnato negli Istituti ad indirizzo Artistico di: Porto San Giorgio, Fano, Pesaro, Grosseto e dal 1986 Firenze.

 

Di cosa ti occupi e di cosa ti sei occupato?

Vincenzo Zappia: Insegnante, marito, padre, pittore, e creativo in generale, sempre attento agli accadimenti culturali del luogo. Ho partecipato al Consiglio Direttivo  del “Centro Arte Modigliani” ai tempi della “Palazzina Direzionale” di Piazza Togliatti e successivamente dal 1999 ho partecipato al “Centro dell’Arte Vito Frazzi” ricoprendo vari ruoli e realizzando alcune pubblicazioni. Attualmente oltre ad essere ideatore e responsabile dei contenuti del Sito ufficiale dell’Associazione “www.centroartevitofrazzi.it” svolgo il ruolo di Direttore Artistico per le Arti Visive. Prima dei concerti curo uno spazio dove presento al nostro affezionato pubblico, letterati, attori, poeti ed altri creativi.

 

Da quanto abiti a Scandicci?

Vincenzo Zappia: Ho abitato dal 1972 al 1976 saltuariamente a Scandicci, ma ho chiesto e ottenuta la residenza all’anagrafe nel 1986 quando ho riportato la mia titolarità di cattedra all’insegnamento a Firenze.

 

In quale quartiere?

Vincenzo Zappia: Abito vicino alla Pubblica Assistenza Humanitas a Scandicci. L’idea di quartiere, come appartenenza, non la sento, anzi l’ho sentita sempre in modo negativo come mancanza di identità comune e non ho mai capito perché le amministrazioni che si sono succedute hanno coltivato l’idea di quartieri a scapito del sentirsi cittadini orgogliosi di Scandicci. Il progetto Rogers finalmente nei fatti si è posto come obiettivo l’unificazione della città e come far dialogare le diverse zone tra esse. Ma l’idea di identità comune è molto lontana e c’è tanto da fare per realizzare un sentire comune.

 

Quali dovrebbero essere secondo te le priorità della prossima amministrazione comunale per il tuo quartiere?

Vincenzo Zappia: La priorità dovrebbe essere quella che alla domanda di dove sei? Un qualsiasi abitante risponda con orgoglio, sono di Scandicci! Intendiamoci e faccio un esempio: Siena può permettersi di sentirsi divisa in quartieri perché ha una fortissima identità culturale propria, come città, cosa che noi purtroppo ancora non abbiamo.

 

Quali dovrebbero essere secondo te le priorità della prossima amministrazione comunale per la tua città?

Vincenzo Zappia: Investire di più in cultura. Sapere investire di più in cultura, in quella cultura che nasce dal vivere quotidiano e ti insegna la strada per realizzare i desideri dei cittadini. Investire in idee condivise fa comunità, cosa che le nostre associazioni hanno capito, ma mancando di una regia programmatica, si sono adeguate a coltivare anche se molto bene, il loro piccolo orticello. Rimpiango il parziale coraggio del Sindaco Mila Pieralli e il suo assessore alla cultura nella sperimentazione dei “Magazzini criminali”, ma nel tempo, il Teatro Studio, conosciuto e apprezzato su Repubblica e in ambienti di nicchia teatrale, non è riuscito a farsi apprezzare a Scandicci. In seguito altri progetti ambiziosi che nuovi amministratori hanno proposto non hanno prodotto risultati apprezzabili, come ad esempio “I segni nella città” e  Il progetto di Museo all’aperto di Poggio Valicaia.  Anche la Fiera di Scandicci, partita con un profilo interessante si è svuotata diventando un semplice esercizio commerciale. Insomma, ogni nuovo assessore cercava di imprimere i propri “desideri”, senza però analizzare minimamente i bisogni, quindi, a parere mio, spreco di energie e risorse che non hanno permesso il raggiungimento di una identità comune territoriale. Quando penso ad un certo tipo di cultura coinvolgente, immagino una città come Lucca che è stata capace di inventarsi e che attraverso “Comics” tutta la città consapevolmente partecipa alla riuscita di questo grande evento. Detto banalmente, i fumetti, i cosplay sono un collante e sono un valore aggiunto nel vissuto di quella città. Mi piacerebbe pensare alle “Culture” possibili e a una buona dose di coraggio per cominciare a sperimentare senza la paura di sbagliare.

Certo, poi le buche nelle strade e tutti gli atti amministrativi per continuare a costruire e governare il vivere quotidiano della città, sono indispensabili.

 

Quali sono, se vi sono, le tue perplessità sull’operato e sull’operare dell’attuale amministrazione comunale di Scandicci?

Vincenzo Zappia: Per prima c’è il non essere stata capace di mettere in rete tutte le belle iniziative che le associazioni presenti nel territorio che sono tante e ben attrezzate organizzano, con profuso impegno e con risultati ottimi. Non comprendere fino in fondo la differenza tra “Cultura” e “Spettacolarizzazione della cultura” (certamente entrambe utili se comprese). Aver fatto nascere in ritardo la costruzione del “salotto buono” (ancora non completo) che è la passeggiata che va dal comune vecchio al comune nuovo. La parte più dolente è che il nostro sindaco abbia voluto evocare a se la delega impegnativa della cultura, perché credo che il suo importante impegno istituzionale di primo cittadino sommato alla cultura risultino un gravoso carico di lavoro. Certo se ci pensiamo bene, la Scuola di Musica mi sembra sia gestita da Firenze, così il Teatro Studio, ultimamente anche le mostre d’arte sono seguite dal Museo Pecci di Prato, a che serve una delega alla cultura? Insomma per noi città è molto più facile essere un contenitore vuoto da riempire con progetti che non sono nostri perdendo anche la possibilità di imparare a realizzare percorsi, magari anche commettendo errori. La sperimentazione a Scandicci non ha diritto di residenza. Nella cultura si è speso molto, anche troppo, ma senza avere ricadute visibili sui nostri usi e comportamenti. La mia idea di essere città metropolitana, la immaginavo diversamente, come un dialogo continuo tra pari con il rispettivo riconoscimento delle diverse necessità. Quello che a me sembra una distorsione, in fondo lo è, avviene ed è avvenuta anche in altri settori come ad esempio nell’urbanistica dove cediamo prezioso territorio con la conseguenza di non riuscire a staccarsi nei fatti dalla visione di quartiere sub-urbano.

 

Come vedi il futuro della tua città? Quali i suoi punti di forza e quali invece i suoi tratti più vulnerabili, più problematici, meno solidi? 

Vincenzo Zappia: Una capacità di proiettarsi e di progettare con coraggio un nuovo futuro come è avvenuto con il progetto Rogers. Un approccio diverso per quanto riguarda il mondo del lavoro con scelte che privilegiano i nostri giovani che potrebbe realizzarsi anche nel settore turistico in generale (troppo trascurato) e nella coltivazione e promozione di prodotti di qualità. Insomma mettere al centro la città attraverso le sue capacità già esistenti e quelle promosse o scoperte da nuove scelte politiche/culturali.

 

Filed Under: Interviste Tagged With: Centro Arte Vito Frazzi, Cultura, Interviste, Vincenzo Zappia

Reader Interactions

Primary Sidebar

La Sospesa - Firenze

Farmaci a domicilio

Sostegno telefonico

Ginnastica a casa

https://ariachemancava.it/wp-content/uploads/2019/04/aria-festa.mp4

Conoscere i nostri concittadini per conoscere il mondo: intervista a Aileen Sira

Footer

Contatti

Disclaimer privacy

Contenuti soggetti a licenza Creative Commons 3.0.

Copyright © 2022 · News Pro on Genesis Framework · WordPress · Log in

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul sito. Se continui assumiamo che tu ne sia felice.OkPrivacy policy